Uno dopo l'altro vengono letti i nomi delle 14 vittime innocenti del Bloody Sunday, la domenica di sangue di Derry, in Irlanda del Nord. Nel Bogside il quartiere dove i parà dell'esercito britannico commisero la strage una bandiera nera sventola tra le altre sopra le teste di migliaia di persone in preghiera, in raccoglimento, perse nei loro pensieri e nel loro dolore. Per quel massacro, definito ingiustificato e ingiustificabile dal premier David Cameron, al termine dell'inchiesta ordinata dal suo predecessore Tony Blair, nessun militare fu condannato. E così da 50 anni, il 30 gennaio, migliaia di persone si ritrovano a sfilare, coi ritratti delle vittime in prima fila, non solo per ricordare e onorare la loro memoria ma per chiedere giustizia, perché non si può avere pace senza giustizia. "Non voglio una giustizia perché qualcuno soffra ma perché la verità venga fuori, perché il mondo riconosca che il governo era un partecipante del conflitto." La stragrande maggioranza dei colpi furono sparati qui in 170 metri quadri da 21 soldati in 20 minuti. Furono esplosi qualcosa come 108 colpi. In 50 anni Derry ha completamente cambiato volto e le tracce di quella strage si sono perse col passare del tempo, tranne qui, dove ci sono ancora i segni di due proiettili.