Il voto sulla Brexit sarà entro il 31 gennaio e la Gran Bretagna, chiuderà il negoziato con Bruxelles entro la fine del 2020. E' il mantra dello Stato maggiore dei conservatori britannici in queste giornate caotiche di aspettative in gran Bretagna. Galvanizzati dal risultato delle ultime elezioni, i Tories rilanciano il voto definitivo per la Brexit in Parlamento. Anche la sterlina è risalita sul dollaro e alla City, il distretto finanziario della capitale del Regno Unito dopo mesi di incertezze, si aspetta lunedì l'apertura della Borsa, con promesse di transizioni finanziarie all'insegna dell'ottimismo. A rinforzare l'euforia tra i conservatori, il numero due del Governo britannico Michael Gove, che in un'intervista esclusiva a Sky conferma nei tempi e nei modi la via d'uscita dall'unione. "I dettagli sono già stabiliti nella dichiarazione politica" dice. "L'accordo è già stato negoziato con Bruxelles a settembre e perciò molto lavoro è già stato fatto." In altre parole è esclusa l'ipotesi di un nuovo referendum. In quest'ottica si attende un rimpasto già nelle prossime ore per rassicurare la linea Brexit nel gabinetto di governo. Intanto Jeremy Corbyn capo cosparso di cenere si scusa per la sconfitta e annuncia elezioni generali per il nuovo leader del Labour e la corsa è già aperta. E mentre risuonano ancora i moniti di Bruxelles sulla linea dura per l'uscita dall'Ue oltreoceano segnali più incoraggianti. Adesso, Gran Bretagna e Stati Uniti sono libere di mettere a punto un grande accordo commerciale dopo la Brexit, twitta Donald Trump, secondo cui avrà il potenziale per essere il più redditizio di sempre.