Coronavirus, crimini violenti in aumento in città Usa

21 lug 2020
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Taisha è la nonna del piccolo Davell Gardner, di appena un anno, ucciso da un proiettile vagante alcuni giorni fa a Brooklyn, mentre era nel passeggino davanti casa insieme alla sua famiglia. Taisha è troppo provata per parlare di fronte alle telecamere; il suo dolore è quello di migliaia di parenti delle vittime non del Covid, ma di una violenza sconsiderata che nelle ultime settimane post lockdown sta insanguinando l'America con numeri senza precedenti. Questo è il parco giochi dove è stato ucciso il piccolo Davell domenica 12 luglio. In quel fine settimana a New York sono morte 53 persone vittime di crimini violenti, un record che non si vedeva da anni. Solo a New York le sparatorie nei primi sei mesi del 2020 sono aumentate del 53% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; ad Atlanta del 23%, a Chicago di oltre il 40%. Molte delle vittime, spesso accidentali, sono minori. Un fenomeno legato a vari fattori, a partire dall'epidemia, che ha portato ad una crescita del 64% dell'acquisto di armi fra marzo e maggio, ma non solo. Secondo il capo della polizia di Chicago e il sindaco di New York, Bill de Blasio, il coronavirus ha anche esacerbato problemi già presenti e correlati con i crimini violenti, come la povertà, le diseguaglianze e la disoccupazione, soprattutto in quartieri già a rischio con grande presenza di afroamericani, che rappresentano anche la comunità più colpita dal Covid-19. Ne è convinto anche Gary, vicino di casa della famiglia del piccolo Davell, secondo cui proprio la fine del lockdown ha contribuito ad un aumento della violenza in città. Da non sottovalutare, inoltre, che a causa dell'emergenza sanitaria in molte grandi città chi aveva commesso crimini minori è stato fatto uscire di prigione, e tutto questo, soprattutto dall'omicidio di George Floyd in poi, ha coinciso con una pressione molto importante sulle forze dell'ordine, che si è tradotta non solo in un minore interventismo della polizia, ma anche a tagli ai loro finanziamenti. Una perfetta miscela esplosiva che secondo Donald Trump ha portato le principali città del Paese, spesso a guida democratica, nel caos. Non a caso il Presidente sta trasformando le parole “legge” e “ordine” nel suo motto in vista del voto di novembre, ma in realtà questa spirale di violenza sta spingendo anche il movimento Black Lives Matter a portare avanti parallelamente una campagna per il controllo delle armi e per una maggiore solidarietà all'interno della comunità perché, come spiega questa mamma, le minacce per i bambini neri d'America in questo momento storico non arrivano solo dalla polizia.

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