E alla fine tocca proprio a lui, tampone positivo. Bolsonaro, l'incauto e sfrontato Presidente del Brasile, che ha sfidato il virus per mesi, minimizzandone la gravità, denigrando le misure restrittive, di distanziamento, abbracciando spesso senza mascherina i sostenitori che si accalcavano ai suoi comizi, alla fine proprio lui ha dovuto arrendersi ai sintomi di Covid-19 e sottoporsi al tampone. Nel frattempo tutta la sua agenda era stata sospesa in attesa dei risultati arrivati alle ore 12:00, ora locale. Un risultato inesorabile per chi ha continuato a dispetto dei morti e a irridere alla gravità dell'epidemia considerandola né più e né meno che un'influenza e tuonava contro il lockdown. Ora vedremo le conseguenze anche politiche di questo verdetto. La sua posizione aveva creato contrasti non solo con i governatori dei diversi stati, favorevoli alle misure restrittive, ma anche con i suoi Ministri della Salute che avevano posizioni diverse dalle sue, ne aveva rimossi 2 in 3 settimane e a chi lo interpellava sulle tante vittime o sulla situazione drammatica in cui stava precipitando il Paese, Bolsonaro rispondeva con frasi così: “Mi dispiace per i morti, ma tutti dobbiamo morire prima o poi!”. E ancora: “Mi ucciderà più la crisi economica che il Coronavirus!”. Non ultima l'esortazione fatta ai suoi sostenitori: “Andate nei reparti Covid, nelle corsie, fotografate, filmate, denunciate, è tutto vuoto, non c'è nessuno”. Come a dire: “L'emergenza non esiste è tutta una montatura, solo uno spreco di soldi e basta”. Fino all'ultima boutade prima di avere l'esito del tampone: “Sto bene, la febbre è finita, sto prendendo compresse di idrossiclorochina”. Il Paese attonito lo ascolta e forse ora si aspetta, alla fine, una presa di coscienza diversa.