Gli abbracci stretti e gli sguardi pieni di paura, le valigie pronte e il terrore che sia l'ultima volta tutti insieme. Le famiglie nel Donetsk si salutano così, con l'ansia di non rivedersi, donne e bambini vengono evacuati; il cuore rimane qui, su questo piazzale, in attesa del pullman. E' difficile separarsi, difficile salutare e allontanarsi. Mentre le diplomazie lavorano e la guerra è dietro l'angolo, oltre 60.000 persone vengono allontanate dalle Repubbliche auto proclamate dei Donetsk e del Lugansk e altre due regioni russe hanno proclamato lo Stato d'emergenza per l'arrivo dei profughi e intanto arrivano le notizie dal campo, un civile e un miliziano uccisi nello scambio di colpi di artiglieria con l'Esercito ucraino nel Donbass. Immagini satellitari di una compagnia privata statunitense che, da settimane, monitora i movimenti delle forze russe; mostrerebbero nuovi schieramenti sul campo di equipaggiamenti corazzati russi vicino al confine con l'Ucraina. In questi casi il condizionale sempre d'obbligo ma la situazione è in divenire; le truppe dell'Esercito ucraino si preparano alla guerra, scavando trincee e bunker nascosti nella vegetazione, le famiglie si separano rimangono gli uomini abili a combattere una guerra che sembra sempre più vicina.