Decine di morti, centinaia di dispersi, altrettanti militari e soccorritori al lavoro. Siamo in India, nel distretto di Chamoli, nello stato dell'Uttarakhand sulla catena montuosa dell'Himalaya. È qui che sono esondati improvvisamente due fiumi dopo il cedimento di un costone di ghiacciaio. Una valanga di acqua mista a fango e detriti ha causato lo straripamento dei corsi di acqua e obbligato all'evacuazione precipitosa di alcuni villaggi. Ancora da chiarire le cause del disastro, molto probabilmente provocato dal surriscaldamento climatico. Gli attivisti locali, però, puntano il dito anche contro i numerosi lavori in corso per la costruzione di dighe e infrastrutture idroelettriche lungo i fiumi e le montagne della Regione. A loro avviso sono queste opere che stanno destabilizzando l'area già fragile dal punto di vista ecologico. 550 le dighe e gli impianti idroelettrici già esistenti, un altro centinaio quelli in costruzione. Si cercano decine e decine di operai rimasti intrappolati nel crollo, stavano lavorando alle opere finite sotto accusa ed è ora una corsa contro il tempo.