Tre razzi vengono lanciati per la prima volta, da mesi, dalla Striscia di Gaza verso Israele, facendo scattare le sirene su Tel Aviv. È la prima reazione militare da parte di Hamas a seguito dell'interruzione del cessate il fuoco avvenuta lo scorso martedì, con bombardamenti incessanti israeliani, che secondo i dati del Ministero della Salute locale, hanno ucciso questa settimana quasi 600 persone, di cui circa 200 minori di età. Tra le vittime, secondo quanto dichiarato dal Commissario Generale dell'UNRWA Philippe Lazzarini, ci sarebbero anche lavoratori umanitari. Sarebbero circa 300 il numero di morti tra gli operatori dell'agenzia dell'ONU, registrato dall'inizio del conflitto. Secondo l'esercito israeliano, i bombardamenti hanno ucciso circa 10 esponenti di Hamas e Jihad islamica, e colpite infrastrutture legate ai gruppi armati palestinesi. L'esercito inoltre annuncia di aver ripreso possesso del corridoio Netzarim, e di aver lanciato un'operazione di terra nel Nord di Gaza, a Beit Lahia e nel Sud, a Rafah. Un funzionario di Hamas ha dichiarato che gli sforzi per fermare la ripresa dei combattimenti a Gaza si sono intensificati, aggiungendo però che non è stata ancora fatta alcuna svolta. Secondo fonti arabe, una delegazione di Hamas dovrebbe arrivare al Cairo per incontrare i mediatori egiziani, mentre una rappresentanza militare israeliana, avrebbe già fatto una breve visita al Cairo per incontrare il capo dell'intelligence, Hassan Rashad. In Israele intanto non si fermano le proteste anti-governo. A Gerusalemme, davanti la casa del Primo Ministro Netanyahu, centinaia di manifestanti, principalmente accademici ed esponenti politici, sono stati dispersi violentemente dalla polizia. Migliaia invece i cittadini in protesta davanti la Knesset. Continuano anche gli attacchi da parte del gruppo sciita yemenita Houthi, con lanci di missili ipersonici, lanciati verso Israele e intercettati dal sistema di difesa israeliano. .