Tra scioperi, manifestazioni e gravi fatti di sangue, la cupa campagna elettorale tedesca è giunta al termine con i comizi conclusivi dei leader. "Non credo nei miracoli, ma nella vittoria elettorale", ha dichiarato il cancelliere uscente Olaf Scholz a Postdam, collegio in cui si candida. Il leader socialdemocratico confida nei tanti indecisi: "Un elettore su 5, che alla fine", a suo dire, "sceglieranno l'SPD nel segreto dell'urna". Non sembrano vederla così i sondaggi, che indicano il partito inchiodato al 15%. Il principale sfidante di Scholz, e probabile futuro cancelliere Friedrich Merz, da Monaco ha chiesto ancora una volta un mandato forte per far uscire la Germania dal pantano e da anni di recessione economica. Eppure lo spettro di un nuovo governo a tre, appare in queste ore, tutt'altro che remoto, con la dose di instabilità che porta con sé. Instabilità a cui contribuisce in maniera evidente l'inesorabile avanzata dell'ultra destra di Alternative für Deutschland. Il Paese, fino all'ultimo, si è diviso in manifestazioni a favore, con una massiccia presenza di giovani, e molto più affollate manifestazioni contro. Ma il sentimento anti-migranti continua a crescere nel Paese. E il ripetersi di atti di violenza avvelena ulteriormente il clima. La polizia ha reso noto che dietro l'attacco all'arma bianca perpetrato da un 19enne siriano residente a Lipsia, giovedì sera al Memoriale dell'Olocausto di Berlino, ci sarebbe un movente antisemita. .