"Per evitare questo accaparramento del potere da parte di qualcuno, io continuerò a battermi per la Francia, le francesi ed i francesi, con tutta la mia energia, la perseveranza e con il carattere che tutti quanti voi conoscete." Ammette la sconfitta ma non è il discorso di chi ha perso, quello di Marine Le Pen. Tredici minuti dopo l'uscita dei primi risultati parziali la candidata battagliera guarda già alla sfida successiva, quella delle legislative. Si tratta di una seconda sconfitta di fronte a Macron ma con una distanza che si è ridotta rispetto a 5 anni fa e che dimostra una crescita del partito del Rassemblement National nel paese. Su questo si è soffermata Le Pen, su un risultato storico e su una lotta politica che continua, per lei e per il partito, verso le elezioni legislative di giugno, dove Rassemblement mira a conquistare un numero molto più ampio di deputati all'Assemblea Nazionale, grazie al quale, fare opposizione a Macron, colpevole secondo la candidata, di aver creato fratture sociali profonde in Francia. Un altro protagonista della serata nel Pavillon nel Bois de Boulogne da dove Marine le Pen ha tenuto il proprio discorso è stato Jordan Bardella, il presidente del Partito ma anche 26enne delfino della candidata, che secondo molti sostenitori qui presenti questa sera potrebbe un domani essere il leader del Rassemblement National. Intanto nel futuro del partito si potrebbe prospettare una collaborazione delle destre per le legislative, almeno questo ha proposto in serata Zemmour, altro candidato dell'estrema destra, escluso al primo turno, dicendo di augurarsi un blocco comune delle destre a giugno, non un'unione dei partiti ma una convergenza degli obiettivi della destra, ha precisato in risposta il Rassemblement National, verso l'appuntamento che viene descritto da tutto il partito di Le Pen come il terzo turno di queste presidenziali.