La versione è quella di Kiev, si è verificato il primo contatto tra soldati ucraini e nordcoreani impiegati nella regione russa del Kursk. Questo primo conflitto, conferma anche il New York Times, avrebbe visto prevalere gli ucraini. Un numero significativo sarebbe stato ucciso come rivelano le fonti ufficiali ma non sono stati forniti ulteriori dettagli. La notizia dello scontro al di là del bilancio effettivo ha un peso perché conferma quanto era emerso dall'incontro tra il Ministro degli Esteri russo Lavrov e l'omologa nordcoreana Choe. Mosca e Pyongyang hanno siglato un accordo per mutuo supporto in campo militare e l'invio di truppe di Pyongyang è uno dei punti salienti. In cambio la Russia si impegna a fornire denaro, cibo e tecnologia spaziale in particolare per il lancio di un nuovo satellite per la ricognizione militare. Insomma è il coronamento dell'accordo di cui non sono stati resi pubblici i dettagli, siglato da Vladimir Putin e Kim Jong-un nel loro incontro di giugno scorso. Da un lato questa notizia conferma che la Federazione ha difficoltà a fronteggiare la presenza ucraina all'interno del suo territorio, impegnata com'è nell'avanzata nel Donbass, se è vero come denuncia Kiev che Mosca ha perso 20800 soldati, l'invio di truppe Nord Coreane dimostra come ci sia un' oggettiva difficoltà nel rimpiazzare le risorse. Dall'altro però non si può neanche negare la preoccupazione per la cosiddetta internazionalizzazione del conflitto. Per citare il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov: "Se da un lato Pyongyang invia le sue truppe la giustificazione è perché Seul, la Corea del Sud avrebbe inviato armamenti a Kiev, il rischio domino quindi è sempre più alto". "Non a caso Seul sta valutando l'invio di una squadra di monitoraggio per valutare le potenziali operazioni congiunte tra Corea del Nord e Russia in Ucraina". Per ora è incerto l'esito di quest'operazione che a prima vista sembra solo l'invio di risorse fresche in un conflitto che si sta rivelando una vera emorragia per entrambi i contendenti, quella che brutalmente viene definita "fornitura di carne da cannone". Quel che è certo è che si tratta di un ulteriore passo verso un orizzonte sempre più fosco.