L'Ucraina era il posto dei gruppi punk che ascoltavo e che avevo anche ospitato quando venivano in Italia. Penso l'effetto che fa a tutti, certamente la preoccupazione, l'ansia. Intanto, evidentemente, per i civili che stanno lì e poi l'inquietudine di non capire quanto questa roba sia circoscritta, quanto si allarga. Pure se fosse circoscritta, sarebbe una tragedia per chi sta lì. Da parte russa, chi ha sempre contestato Putin, andando in galera, pagando in prima persona, per tutta una stagione, anche in tempo di omicidi, oltre che di repressione, lo fa ancora e si prova ad organizzare per protestare contro l'invasione dell'Ucraina. Da parte dell'Ucraina, c'è la consapevolezza di stare subendo un'aggressione. Certo, le voci che vengono da dentro, soprattutto da chi esercitava la critica, anche radicale della società ucraina prima di questo, non è che adesso smette di criticarla; nel senso che, c'è tutta una critica del nazionalismo ucraino, di quelle che sono anche che le destre radicali dentro gli eserciti. E quindi, è sicuramente una narrazione un po' più complicata e complessa di quella che vediamo un po' sui media mainstream. La cosa che atterrisce chiaramente è che c'è un'invasione in corso; uno scontro militare prevalentemente tra due stati. Quello che è l'esperienza drammatica della Siria, è poi la guerra civile infinita. É quello che rimane poi dalle macerie di questo scontro. Rimangono gruppi, gruppuscoli che a quel punto, cominciano a farsi la guerra, in uno scenario di instabilità totale. Chiaramente sono sempre i civili che ne pagano le conseguenze, che vivono in una condizione di terrore che perdura negli anni. quello che rimane poi delle materie per il soccorso per i gruppi di muscoli che a quel punto cominciano a farsi la guerra dei dopo dare e chiaramente visibili che di terrore che perdura negli anni. anni.