Terzo scambio tra Israele e Hamas andato a buon fine, gli ostaggi israeliani sono usciti dal valico di Karni, situato al centro nord della striscia di Gaza, accompagnati dalla Croce Rossa internazionale direttamente in territorio israeliano. Uno di loro è stato portato in elicottero in una struttura medica a Be'er Sheva in condizioni gravi, gli altri sono stati accompagnati nella base di Hatzarim nel Negev, per poi raggiungere differenti ospedali in Israele e ricongiungersi con le loro famiglie. I quattro ostaggi stranieri, rilasciati con trattative estranee all'accordo con Israele, sono tre tailandesi e uno russo, liberato per ringraziare Putin del suo sostegno. Parallelamente sono tornati in libertà 39 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, adolescenti e donne, circa la metà di questi provengono da Gerusalemme est, dove si nota una presenza palpabile della polizia israeliana che ha rimosso le bandiere palestinesi dalla strada per evitare celebrazione di piazza al loro ritorno, in quella parte della che città per Israele è la sua capitale, mentre per i palestinesi e per il diritto internazionale un territorio illegalmente occupato. Si conclude così positivamente per gli ostaggi il terzo giorno di cessate il fuoco a Gaza, che Hamas vorrebbe ovviamente permanente, in cambio di tutti i prigionieri palestinesi, inclusi i suoi uomini, mentre la popolazione locale raccoglie le macerie di più di un mese di intensa guerra e Benjamin Netanyahu visita le truppe al nord di Gaza per la prima volta, mandando un chiaro segnale che per il Governo israeliano la guerra potrebbe riprendere presto. Di altro avviso il presidente americano Joe Biden e i due leader ne parlano ancora una volta a quattrocchi. "E continuerò a essere impegnato personalmente per estendere ulteriormente questo accordo. Per settimane abbiamo lavorato per aumentare l'assistenza all'interno di Gaza ai civili e per il rilascio di ostaggi".