Prevederlo non era così difficile. Kamala Harris forte dello slancio ottenuto grazie a una candidatura più o meno a sorpresa e culminato con la convention di Chicago adesso sta rallentando. È quanto emerge dall'ultimo sondaggio del New York Times. La sfida è un testa a testa con i democratici leggermente in vantaggio in Pennsylvania, Michigan e Wisconsin e una situazione di parità pressoché assoluta in Nevada, Arizona, Georgia e North Carolina. Solo il 30% degli intervistati ritiene che il paese stia andando nella giusta direzione, il che rende questa sfida un duello per stabilire chi ha gli occhi degli elettori sia considerato in grado di voltare pagina. Per Nate Chon, analista politico del New York Times, Trump è visto come il candidato del cambiamento in una nazione che vuole decisamente cambiare. Kamala Harris fatica a smarcarsi dal retaggio dell'amministrazione Biden, il che è comprensibile dato che ne fa parte. Chon ha efficacemente sintetizzato i punti a favore di Trump che emergono dal sondaggio. Primo: Trump è più popolare oggi di quanto non fosse nel 2016 e nel 2020. Secondo: Trump ha un vantaggio di circa 5 punti percentuali sulla questione che più conta per i simboli elettori. Qualunque essa sia. Per molti di loro è l'economia dove i punti di vantaggio sono 13. Terzo: coloro che considerano Harris troppo a sinistra sono più numerosi di coloro che considerano Trump troppo a destra. Ciò detto la sfida resta serrata e tutto può ancora succedere. La maggior parte degli elettori ha ormai un'opinione chiara di Trump mentre Kamala Harris resta un'incognita per molti. Questo per la candidata democratica è un problema ma le dà anche margini di manovra. Deve spiegare agli americani chi è e che cosa vuole prima che a farlo siano gli avversari. Il primo appuntamento utile è fissato per martedì a Philadelphia, il dibattito televisivo in onda sulla ABC.