Era dal 1982, da Sandro Pertini, che un presidente della Repubblica non veniva nella costa ovest degli Stati Uniti e Sergio Mattarella, nella sua visita ufficiale negli USA, ha deciso invece di dedicare due giorni alla California e in particolar modo alla Silicon Valley. Oltre ad incontrare la comunità italiana di San Francisco, il presidente ha visitato due startup create da italiani che stanno crescendo in modo esponenziale. Progetti che i fondatori anni fa avevano provato a proporre in Italia a finanziatori italiani, trovando però solo porte chiuse e durante questi incontri il presidente Mattarella ha constatato con rammarico che nel nostro paese manca spesso al sistema il coraggio necessario per credere e portare avanti idee visionarie, Non c'è una sufficiente capacità di comprendere le prospettive e le possibilità delle inziative. È troppo abitudinario il sistema. Nella Silicon Valley, invece, i giovani talenti riescono a trovare spazio per le loro idee, come è stato sottolineato anche all'università di Stanford, dove il presidente ha presenziato al primo forum per l'innovazione fra Italia e America a cui hanno partecipato aziende e imprenditori innovativi legati anche all'Italia. Credo che sia fantastico vedere una delegazione italiana di così alto livello venire in Silicon Valley. Vengo in Italia spesso e sono sempre stato impressionato dal talento per l'innovazione e l'imprenditoria che vedo in Italia. Ho sempre pensato che ci fossero dei punti in comune con quello che facciamo in Silicon Valley e credo che questa visita possa farlo capire anche agli imprenditori qui. Sicuramente il sistema Paese opera di concerto e tutti insieme per promuovere le imprese nel mondo e per offrire opportunità alle imprese italiane di sviluppare soluzioni innovative. Ecco, quando questo avviene con la presenza e il blessing in una missione di questo tipo del presidente della Repubblica avviene ai massimi livelli. Il presidente dell'università di Stanford, Marc Tessier-Lavigne davanti al presidente Mattarella ha voluto infine rendere omaggio al nostro Paese, sottolineando che con il Rinascimento e geni come Leonardo da Vinci, l'Italia è riconosciuta a livello mondiale come la culla di quello che oggi chiamiamo innovazione.