"Da dove venite?". "Campania". "Foggia". "Ancona". "Da ancona per la Notte della Taranta o in vacanza qui?". "In occasione della vacanza siamo venuti a vedere questa meravigliosa festa". È un rito che si rinnova ormai da 22 anni: in una notte di fine estate il popolo della Taranta riempie il piazzale dell'ex convento degli Agostiniani a Melpignano per ballare i ritmi forsennati della pizzica salentina. "Forse è l'evento più appartenente proprio alla gente, alla gente e al popolo, a cui ho mai partecipato in tutta la vita. Quindi è proprio la musica più collettiva che ho cantato e a cui ho partecipato. È una cosa eccezionale". Elisa è l'ospite più acclamato di questa notte, lei, che rispolverando le sue origini gallipoline, arriverà a cantare in griko, la lingua della grecia salentina. Ma sull'imponente cassa armonica di Melpignano, sale e si diverte anche un'icona rap come Gue Pequeno. "Sicuramente è un'esperienza quasi magica, è sicuramente qualcosa che mi arricchirà, mi lascerà qualcosa". Salif Keita, la voce d'oro dell'Africa, Enzo Avitabile, Alessandro Quarta e Maurizio Colonna, gli altri ospiti di questa 22esima edizione che esalta, ancora una volta, la bravura dell'orchestra popolare, diretta quest'anno da uno scatenato Fabio Mastrangelo, direttore musicale della Russian Philharmonic di Mosca, primo maestro concertatore pugliese della Notte della Taranta.