Zona umanitaria di Al-Mawasi vicino a Khan Yunis, sud della striscia di Gaza. Nell'area designata dall'esercito israeliano, come sicura e protetta, un raid dell'IDF nella notte tra lunedì e martedì ha centrato una tendopoli di sfollati, uccidendo decine di persone e ferendone altrettante. L'obiettivo dichiarato dell'IDF? Colpire un centro di commando e controllo di Hamas che operava clandestinamente all'interno della zona umanitaria. Dichiarazioni respinte dalla fazione islamista palestinese che nega la presenza dei propri combattenti nell'area. Nel mirino di Israele tre alti esponenti dell'organizzazione terroristica, Samer Ismail Khader, a capo delle forze aeree di Hamas, Osama Tabash capo della sorveglianza nella divisione di intelligence di Hamas e Ayman Mabhouh. Tutti sarebbero stati direttamente coinvolti nel massacro del 7 ottobre, non è chiaro se siano stati uccisi nel raid. Nonostante l'Aeronautica israeliana sostenga di aver adottato misure volte a mitigare i danni ai civili, tra la sabbia e le macerie di Al-Mawasi si contano soprattutto sfollati palestinesi. Un crimine contro l'umanità per la Turchia, dello stesso avviso anche l'Iran, che lancia un appello affinché le organizzazioni internazionali agiscano contro lo Stato Ebraico. Un raid letale per il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medioriente Tor Wennesland che invita ad un cessate il fuoco immediato. Intanto l'esercito israeliano riferisce che le sue forze hanno ucciso, indirettamente e involontariamente, l'attivista turco americana Aysenur Ezgi Eygi ferita a morte da un colpo di pistola alla testa nei giorni scorsi vicino a Nablus, in Cisgiordania, mentre protestava contro l'ampliamento delle colonie israeliane.