Ancora un barcone affondato, altre vite che si perdono nella speranza, invece, di un futuro migliore. 5.000 i migranti morti nel 2016 nel tentativo di attraversare il Mediterraneo, secondo l’Alto commissariato ONU per i rifugiati. L’ultimo disastro, in ordine di tempo, è avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, a 30 miglia dalle coste libiche, quando un’imbarcazione è colata a picco e il mare ha inghiottito le persone che erano a bordo. Quattro i superstiti e otto i cadaveri recuperati dalla Guardia costiera, ma si teme che le vittime siano un centinaio. I sopravvissuti hanno, infatti, raccontato della presenza di 107 migranti. Intanto, altri cinque cadaveri sono stati recuperati ieri a largo di Lampedusa. In mattinata, invece, è attesa nel porto di Messina una nave con oltre 300 migranti salvati nel Canale di Sicilia. Fino al 31 dicembre 2016 il Viminale ha calcolato oltre 180.000 migranti sbarcati sulle coste italiane, il 18 per cento in più rispetto al 2015. Raddoppiati anche i numeri dei minori non accompagnati giunti nel nostro Paese, 24.000, mentre è emergenza anche in Europa dell’Est e in Grecia per l’aria polare e le difficili condizioni in cui sono costretti molti rifugiati.