Operaio, cameriere o pastore battista. La campagna elettorale diventa un gioco di ruolo in cui i candidati vestono i panni di chi vorrebbero conquistare. Così Trump, famelico appassionato di fast-food, si ritrova a friggere patatine in un McDonald's. Kamala Harris racconta di aver svolto proprio questo lavoro per pagarsi gli studi, circostanza confermata da diverse fonti. Ma per Trump, è tutta una bugia. I candidati si rivolgono all'uomo comune come persone comuni, Trump va a vedere la partita dei Pittsburgh Steelers, il vice J.D. Vance si gode quella dei Green Bay Packers. È una sfida che si combatterà distretto per distretto ammettono i repubblicani. Per il New York Times è addirittura una questione di microcomunità, il che spiega l'insistenza dei candidati su singole e minuscole cittadine dove i desideri della popolazione acquistano un peso sproporzionato rispetto ai bisogni del resto degli americani. Tanti auguri Kamala, cantano i sostenitori e Stevie Wonder con loro. La candidata democratica adesso ha 60 anni compiuti, 18 in meno del suo avversario. Festeggia visitando due chiese in Georgia, parla di fede ma ha in mente soprattutto lo scetticismo di una parte dell'elettorato nero. Trump umilia la presidenza dice Harris alla MSNBC. Una reazione agli insulti che l'avversario le ha rivolto poche ore prima.