È la prima volta dall'inizio della guerra in Ucraina che il Presidente russo Vladimir Putin parla davanti ai leader delle principali economie mondiali al summit virtuale del G20, preseduto, non a caso, dall'India, tra i Paesi che non hanno preso le distanze da Mosca dopo la sua aggressione ai danni di Kiev. Assenti il Presidente americano Joe Biden e cinese Xi Jinping. Siamo pronti a colloqui per mettere fine alla tragedia della guerra, ha dichiarato Putin, accusando l'Ucraina contro la quale la Russia ha lanciato a febbraio 2022 un'invasione su larga scala che ha ucciso centinaia di migliaia di civili di rifiutare il negoziato. Il presidente ha parlato, poi, di economia, ricordando come un'ampia porzione dell'attività economica globale si stia muovendo in Asia, ma anche in Africa, continente dove la Russia mira ad estendere la propria influenza. Infatti, ha ricordato Putin dopo aver abbandonato l'accordo siglato mesi fa sull'esportazione di grano, Mosca ha fatto arrivare in molti Paesi africani il cereale senza richiedere pagamento. Il presidente russo ha costruito il suo discorso secondo linee ormai familiari: la contrapposizione tra la Russia e un gruppo di nazione amiche, economie in via di sviluppo per le quali rivendica un ruolo più attivo a livello internazionale, e l'Occidente. È in questo quadro che si legge anche il recente viaggio di una delegazione del gruppo terroristico palestinese Hamas, sostenuto, tra gli altri, dall'Iran, alleato della Russia, a Mosca, dopo lo scoppio di un conflitto che ha messo in secondo piano quello alle porte d'Europa. Lo sterminio della popolazione civile in Palestina è scioccante come le morti in Ucraina, ha detto al G20 Putin scegliendo parole che sembrano far ricadere le colpe del conflitto in Europa su Kiev.