Le sirene d'allarme risuonano fino a Tel Aviv. Chiuse scuole, università, strade, stazioni ferroviarie, vietati incontri pubblici. Torna alta la tensione in Medio Oriente. Nella Striscia di Gaza l'allerta è massima dopo l'annuncio delle forze israeliane di aver ucciso Baha Abu al-Ata, considerato uno dei leader militari della jihad islamica palestinese in un raid nella sua casa di Gaza City. "La sua abitazione è stata attaccata in un'operazione congiunta delle nostre forze armate e di Servizi Segreti", hanno dichiarato le autorità militari di Tel Aviv. Secondo i media israeliani, durante l'attacco è rimasta uccisa anche sua moglie. La stessa jihad islamica ha confermato la morte dell'uomo. La risposta dei palestinesi non si è fatta attendere. Poco dopo l'incursione, è iniziato un fitto lancio di razzi verso Israele. "Faremo tremare l'entità sionista" ha dichiarato il leader politico della jihad islamica, aggiungendo che Israele "ha oltrepassato tutte le linee rosse". Dal canto suo il portavoce militare israeliano ha chiarito che l'omicidio di Baha Abu al-Ata è stato ordinato perché l'uomo stava progettando nuovi attentati. Anche Hamas,il gruppo politico militare che controlla la striscia di Gaza dal 2007, ha fatto sentire la sua voce, "Azione che non passerà senza una risposta". Abu al-Ata è stato assassinato in un momento delicato. Il Governo israeliano è provvisorio da settimane. Dopo due tornate elettorali che non hanno indicato una maggioranza chiara, il premier Benjamin Netanyahu continua a governare, ma il suo rivale Benny Gantz sta provando a lavorare a una maggioranza con un altro Primo Ministro.