Rimozione o distruzione di documenti, ostruzione a un'indagine federale, violazione della legge contro lo spionaggio. L'ex presidente degli Stati Uniti è indagato, ma non ancora incriminato, per questi potenziali reati che prevedono pene fino a 10 anni di carcere e l'interdizione perpetua dalle cariche pubbliche. La diffusione, autorizzata dallo stesso Trump, del mandato di perquisizione emesso dal Dipartimento di Giustizia per la residenza di Mar-a-Lago in Florida, è una bomba che potrebbe portare a uno scandalo giudiziario senza precedenti nella storia americana. I documenti governativi che Trump si era portato via lasciando la Casa Bianca, non rappresentano solo una infrazione formale, per quanto grave; un presidente indagato per spionaggio non si era ancora mai visto. Nella casa al mare di Trump, l'FBI ha recuperato tre gruppi di documenti classificati confidenziali, tre classificati come segreti e quattro classificati Top Secret al più alto livello di restrizioni all'accesso. Informazioni pertinenti armamenti nucleari, non si sa se americani o stranieri, talmente segrete che non potevano neppure essere portate nello Studio Ovale. Guardato a vista da militari armati, quel tipo di documento è conservato e consultabile solo in speciali stanze blindate, con porte a combinazione, elettronicamente schermate, dove non possono entrare telefonini e da dove non può uscire neppure una mosca, figuriamoci un foglio. Come siano finiti quei documenti nel club estivo dove risiede anche l'ex presidente, è un mistero. Trump ha dapprima negato di averli, poi ha provato a sostenere che anche Obama avesse fatto altrettanto, ma è stato subito smentito dagli archivi nazionali. Infine, ha reclamato di esserseli declassificati da solo, senza dirlo a nessuno, ma questo è irrilevante. Il reato di spionaggio si misura sul pregiudizio arrecato alla sicurezza nazionale, di cui la segretezza è solo conseguenza. E comunque, ha sostenuto Trump, se proprio il Governo ci teneva tanto a riaverli, bastava che glieli chiedesse; ma questo è falso, perché un mandato di riconsegna era stato emesso in primavera. Del materiale che avrebbe dovuto essere negli archivi del Governo, l'FBI ha recuperato anche note scritte, fotografie, informazioni sul presidente francese Macron. Resta da capire che se ne facesse Donald Trump di quella roba. Ma le implicazioni farebbero impallidire i reati finanziari, il tentativo infantile di restare alla Casa Bianca e pure la chiamata alla marcia sul Campidoglio, finita in un assalto con vittime.