La Russia valuta positivamente l'iniziativa di Papa Francesco di inviare una personalità a Mosca nell'ambito di una iniziativa di pace per l'Ucraina. Una missione che però il Vaticano non ha ancora pianificato. Un vertice per la pace ritenuto necessario anche da Kiev che per bocca del Capo dell'ufficio presidenziale dice di volere il prima possibile, l'ideale sarebbe a luglio ma la base per questo summit dovrebbe essere piano di 10 punti presentato dall'Ucraina. Insomma, le aperture ad una mediazione restano lettera morta di fronte a posizioni ad oggi inconciliabili. La notte scorsa c'è stata una nuova pioggia di missili e droni russi sull'Ucraina. Missili su Kiev, il tredicesimo raid nel solo mese di maggio. Nessuna vittima ma danni ad un centro commerciale. Almeno quattro esplosioni poi sono state udite nella provincia sudorientale di Dnipro, l'allarme antiaereo è stato attivato anche in altri 10 oblast. Ma ancora una volta, la seconda in pochi giorni, sono state registrate esplosioni in territorio Russo. Dopo la città di confine Belgorod, teatro lunedì di un incursione di oppositori di Putin, ad essere colpito è stato il centro di Krasnodar situata nel Sud della Russia. A puntare sulla città sarebbero stati dei droni, immediata la risposta delle difese aeree russe. Il 5 maggio sempre in questa zona era stata bersagliata la raffineria di petrolio in un altro attacco, sempre con droni. Il conflitto potrebbe continuare per decenni, a dirlo il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente russo Dmitry Medvedev. Una minaccia o un avvertimento che stride fortemente con gli appelli per la pace, primo fra tutti quello di Papa Francesco.