"L'avevamo conosciuto nel 2008-2009, era un turista alto-spendente un turista molto ricco, un turista esigente, raffinato anche, e poi dal 2014 con le prime sanzioni il turismo russo è diminuito. "In sensibile calo già dal 2014, dopo l'annessione della Crimea, la presenza di turisti russi e ucraini nel nostro paese subirà inevitabilmente una nuova battuta d'arresto. A Venezia, tra le città più visitate al mondo, il turismo russo rappresenta circa il 2% del totale. "Erano clienti che, diciamo, non badavano a spese quindi sceglievano sempre i giri particolarmente lunghi, particolarmente costosi, avevano delle scelte anche particolari che tipo richiedevano una bottiglia di prosecco." "Questa diminuzione che ci sarà, questa scomparsa di turisti ucraini ricchi, alto-spendenti sarà concentrata negli alberghi a 5 stelle e quindi una fascia particolare che è quella del lusso verrà colpita in maniera particolare: alberghi di lusso, negozi di lusso." Meno gravi invece le previsioni nelle località di mare della Costa veneta dove di turisti russi se ne sono sempre visti pochi. "Il mercato russo è un mercato che stava crescendo fino a un po' di anni fa poi, dalla precedente crisi del rublo ad oggi, è un mercato che andato via via, sempre diminuendo." La città lagunare per ora mantiene il livello di occupazione degli alberghi con il turismo di prossimità e la presenza degli europei tornati dopo due anni di pandemia, la vera preoccupazione è legata al ritorno degli americani. "L'altra paura è quella della scomparsa dei turisti americani perché è un turista, quello statunitense, alto-spendente, ottimo però estremamente pauroso delle situazioni politiche per cui se c'è la guerra in Ucraina dice beh quest'anno sai non andiamo in Europa. Tenere aperto il turismo significa tenere aperto la via al dialogo perché chi deve essere punito sono i governanti non certo i popoli.".