Seguendo un rito che affonda le sue radici nel 1600, a Westminster, una delle istituzioni democratiche più antiche al mondo è stato inaugurato l'anno parlamentare il cosiddetto King's Speech, il discorso del Re. Il primo della stagione laburista dopo il successo elettorale del 4 luglio era da 73 anni che non c'era un inaugurazione del parlamento con un sovrano e un leader laburista, nel 1951 il Re era Giorgio VI e il leader laburista era Clement Attlee. Con a fianco la regina Camilla, che per le stesse ore ha compiuto 77 anni, Re Carlo III sovrano che regna, ma non governa, ha letto in maniera impassibile il programma del primo ministro Keir Starmer. Oltre una quarantina i progetti di legge che puntano innanzitutto alla crescita attraverso investimenti in trasporti, con la nazionalizzazione del sistema ferroviario, edilizia, istruzione, energie rinnovabili. Ciò che emerge è un maggiore intervento dello Stato rispetto ai 14 anni di governi conservatori senza però deragliare dalla necessità di mantenere i conti pubblici in ordine. Il King's Speech ha anche annunciato una maggiore attenzione ai diritti dei lavoratori e un coinvolgimento dell'antiterrorismo nella lotta al traffico di esseri umani e all'immigrazione clandestina. Il passaggio finale del Discorso del Re è dedicato alla politica estera. "Il mio governo continuerà a dare il pieno sostegno all'Ucraina e al suo popolo e si sforzerà di svolgere un ruolo guida nel fornire all'Ucraina un percorso chiaro verso l'adesione alla NATO." Il mio governo cercherà di ripristinare le relazioni con i partner europei e lavorerà per migliorare le relazioni commerciali e di investimento del Regno Unito con l'Unione Europea.".