Continua il tracciamento in queste ore, senz'altro delle 44 mila persone accertate che sono entrate in Italia dalla Gran Bretagna nell'ultima settimana, non senza una certa preoccupazione perché la contabilità dei potenziali contagiati dalla variante inglese del Covid-19 non tiene conto - ed è solo un esempio - di coloro che sono sbarcati in Italia, facendo scalo negli hub di altri Paesi europei. Ma cosa si sa di questa nuova minaccia? Si sa che si tratta solo di una delle oltre 4 mila varianti di Sars-COv-2? E' quasi certamente più contagiosa, ma, al momento, non c'è prova che sia più letale. Così come non c'è alcuna prova che possa causare reinfezioni o rendere inefficaci i vaccini. “In Inghilterra hanno sequenziato 126 mila virus, hanno dato la sequenza e hanno identificato quindi, questa variante. Che sia inglese, lo è perché in Inghilterra c'è questa capacità di definire la sequenza virale e identificare tutte le varianti e la dinamica delle varianti con un sistema che è finanziato dallo Stato con 20 milioni di sterline. Non è la stessa cosa in Italia.” Preoccupa il fatto che gli inglesi sequenzino molto più che negli altri Paesi, Italia compresa. Come dire che varianti analoghe potrebbero esserci anche da noi, ma non possiamo saperlo perché non le abbiamo cercate e preoccupa ancora di più alla luce dei numeri. Se confrontiamo i dati del contagio in Gran Bretagna e nel nostro Paese negli ultimi giorni, vediamo che, nonostante l'impennata di contagi tra gli inglesi, la percentuale dei positivi sui tamponi fatti è ancora maggiore in Italia. “Dipende da noi eh, nel senso che, se noi limitiamo la mobilità, stiamo a casa e poi dopo riprendiamo il tracciamento, questa curva la conteniamo. Se continua di questo passo, io credo che noi avremo 40 mila morti a febbraio.” Le misure del nostro Governo prevedono, oltre al tracciamento e all'obbligo per chi proviene dalla Gran Bretagna di sottoporsi a test molecolare o antigenico, il blocco dei collegamenti aerei con il Regno Unito. Al momento sono migliaia i connazionali fermi sul suolo britannico, in attesa di un volo di rimpatrio.