Le relazioni russo-cinesi? Questo è il periodo d'oro tra i due Paesi quel che è evidente al mondo è stato sancito per l'ennesima volta ad Astana, al vertice dello SCO, in cui i leader dell'Eurasia si sono incontrati per la riunione annuale e come sempre, in queste occasioni, gli incontri bilaterali sono più importanti dei temi generali dell'assemblea, l'ennesimo incontro del presidente cinese, accolto come un vero leader in Kazakistan e quello russo cementa quella che sembra un'amicizia granitica e per certi versi manda un messaggio chiaro sul conflitto in Ucraina. Confermate, indirettamente, dal portavoce del Cremlino Peskov le indiscrezioni su una collaborazione nell'industria militare per la produzione di droni, si allontana l'opzione diplomatica. Un'opzione che invece il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha continuato a sostenere ribadendo che è ancora possibile nel faccia a faccia col collega Russo. "Ankara può gettare le basi per un accordo che ponga fine alla guerra tra Russia e Ucraina con un cessate il fuoco prima e poi con una pace giusta che soddisfi sia Mosca che Kiev", ha detto nell'incontro, anche se la posizione del sultano sembra molto meno influente del collega cinese, ma tant'è l'ipotesi resta sul tavolo, da vedere se Erdogan in un complicato esercizio di equilibrismo diplomatico che lo pone a fianco di Putin e al tempo stesso membro della NATO riuscirà a usare strumenti percussivi. Intanto ad Astana viene celebrato il trionfo di Xi e della più vasta organizzazione regionale mondiale che rappresenta il 40% territoriale dell'Eurasia, 80% della popolazione mondiale e il 20 della ricchezza globale e la Cina, in tutti questi parametri, è di gran lunga la prima. Se quindi il G7 oramai non rappresenta più le 7 grandi potenze, ma una sorta di coalizione a trazione occidentale, lo SCO interpreta la parte orientale del pianeta. Un tempo sarebbe stato definito l'asse del male, quei tempi, però, lo dimostrano le celebrazioni ad Astana, sono definitivamente passati.