"Nessuno può prevedere cosa farà Trump", dice il Presidente ucraino Zelensky alla riunione della comunità politica europea formata da 44 Stati. Ma dice anche che una cosa è certa, fare concessioni a Putin sarebbe un suicidio anche per l'Europa. La paura di un cambio di politica americana nei confronti della Russia e dell'Ucraina inquieta Zelensky più di tutti. Ma anche molti altri leader presente a Budapest, a iniziare da quelli dell'Europa dell'Est come i baltici o i polacchi. D'altra parte l'elezione di Trump sembra essere una scossa per l'Europa, o almeno così vogliono in molti. Ad esempio il Presidente francese Macron, che parlando con i colleghi, cerca di essere più diretto possibile: "Svegliamoci", dice, "Trump farà gli interessi dell'America. Noi abbiamo i mezzi e le tecnologie per badare ai nostri. In un mondo di carnivori", aggiunge lanciandosi in una metafora azzardata, "non possiamo rimanere vegetariani e farci mangiare dagli altri". La difesa comune europea è quindi al centro delle discussioni di queste ore, come lo sono anche le preoccupazioni per il futuro economico di un'Europa che è preoccupata sia per i futuri dazi di Trump, sia per il suo eventuale tentativo di chiudere accordi con singoli stati UE, sgretolando l'unità europea. Ma le notizie di crisi politica provenienti da Berlino agitano ancora di più il vertice di Budapest. La crisi di governo potrebbe peggiorare la situazione economica di una Germania già in difficoltà, e questo avrebbe serie ripercussioni su diversi partner europei. Anche il pianificato aumento delle spese militari previsto da Berlino potrebbe essere rimesso in discussione, creando ancora più incertezza sul futuro della sicurezza comune europea.