Alla fine il pronunciamento della Suprema Corte è arrivato, atteso e puntuale, l'ufficio centrale per il referendum con un'ordinanza di circa 30 pagine ha esaminato le memorie presentate nei giorni scorsi dai comitati promotori e relativi ai quesiti referendari sull'autonomia differenziata legge che dovrebbe consentire di trasferire alle regioni che lo richiedono competenze finora gestite prioritariamente dallo Stato, la Cassazione aveva il compito esclusivo di verificare la conformità della proposta referendaria alle norme di legge e dichiararne quindi la sussistenza o meno alla luce del pronunciamento della consulta che lo scorso 14 novembre, le motivazioni erano poi state pubblicato il 3 dicembre, Aveva dichiarato illegittime parti della legge Calderoli relativamente a sette profili costituzionali riguardanti soprattutto i livelli essenziali delle prestazioni da fornire e l'interazione tra le regioni e il Parlamento la cui competenza resta principale nella definizione degli stessi lep nulla da fare per il quesito proposto dai consigli regionali che avevano fatto ricorso chiedendo l'abrogazione parziale della legge, proprio alla luce della sentenza della Corte Costituzionale; mentre è arrivato il via libera al quesito sull'abrogazione totale. Cosa succede ora la palla torna proprio alla Consulta che, secondo lo schema delle competenze tra organi dello Stato, dovrà valutare l'ammissibilità costituzionale della consultazione che se positiva potrebbe tenersi in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno al netto di ulteriori modifiche legislative sollecitate dalla stessa Consulta che potrebbero arrivare dal Parlamento per colmare i vuoti segnalati e assicurare la piena funzionalità della legge.