Il doppio fronte di fine anno tiene in ansia il Governo. La manovra approdata in Senato dovrà essere approvata necessariamente entro il 31, per evitare l'esercizio provvisorio che tanto male farebbe al sistema Paese, soprattutto in piena pandemia. Il tempo corre velocemente. Non mancano intoppi nell'iter parlamentare con le opposizioni che chiedono chiarimenti, accusano l'esecutivo di errori nel testo. Uno in particolare, in un primo momento immaginato di copertura economica. Poi comunque confermato dallo stesso esecutivo, sebbene però solo di natura regolamentare, ma tale da necessitare di un decreto correttivo. Le coperture ci sono, anzi di più, aggiunge il viceministro Misiani. Scontata la fiducia per il via libera definitivo nelle prossime ore. Altro fronte, forse ancora più carico di tensioni, il recovery plan e il braccio di ferro nella maggioranza. Sul tavolo la bozza presentata da Conte e l'idea di una task force per ora congelata. Al centro della contesa una maggiore collegialità chiesta dai partiti, Italia Viva in testa, che con il suo leader Renzi ha già annunciato almeno 61 proposte di modifica, lanciando all'indirizzo di Palazzo Chigi un progetto dal titolo sibillino Ciao che sta per cultura, infrastrutture, ambiente, opportunità. Renzi insomma non torna indietro. Anzi, dopo aver minacciato di ritirare la delegazione dal Governo in caso di mancato accordo rincara la dose e dice "rischiamo l'osso del collo, il piano finora sul tavolo è raffazzonato e senz'anima, servono azioni concrete". Anche 5 Stelle, Leu e Pd hanno presentato le loro proposte al Ministro Gualtieri. Il segretario dem Zingaretti dice no ad avventure confuse, ma chiede al tempo stesso un rilancio dell'azione di Governo. Per il Pd bisogna rendere credibile il progetto. Dall'Europa, il commissario Gentiloni intanto suggerisce procedure straordinarie per accelerare sui fondi europei. Le opposizioni criticano i litigi nella maggioranza. Matteo Salvini attacca a testa bassa, "se non sono in grado di governare vadano a casa" e da Forza Italia Tajani avverte, "non ci interessano i giochi di Palazzo".