Unire e scindere. È il pendolo che il Centro-Sinistra si troverà ad affrontare nel 2025. Movimenti lenti nella galassia del Centro-Sinistra, alla ricerca di un federatore, scatti improvvisi, invece, nell'area movimentista, con Beppe Grillo che potrebbe tornare in scena con il suo contro-discorso di Capodanno. Una mossa che, al di là del valore in sé, mostra la voglia dell'ex garante del Movimento 5 Stelle di tornare come leader in pectore di quell'area di delusi che hanno lasciato il Movimento in contrasto con la nuova linea "contiana", rendendo di fatto il 2025 un anno di battaglia e rinascita, come dicono i suoi fedelissimi. Una scissione sembra l'esito naturale, con conseguenze ancora tutte da valutare per l'area progressista. L'anno che verrà sarà importante anche per la sponda opposta del Centro-Sinistra, quel Centro, l'area per ora costruita da un arcipelago di sigle e partiti alla ricerca di una figura capace di creare un soggetto più grande e più forte. Un profilo che secondo alcuni è cucito sulla storia e l'esperienza di Paolo Gentiloni. Tessera PD, esperienza e relazioni internazionali, radici popolari. Un primo passo potrebbe essere quello del 18 gennaio a Milano, quando Graziano Delrio riunirà intorno al tavolo alcuni padri nobili del Centro-Sinistra, come Romano Prodi e Pierluigi Castagnetti, insieme ad alcuni uomini di area come l'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. C'è già il nome: Comunità Democratica. Il passo più grande, però, sarà capire se la figura del federatore si limiterà a costruire il pilastro liberal-democratico o dovrà contendere la leadership di tutto il Centro-Sinistra ad Elly Schlein. La segretaria PD ha fatto capire, infatti, che vuole essere lei candidata a Palazzo Chigi per la coalizione. In questo senso, il nome di Gentiloni sarebbe un pezzo fondamentale del puzzle. Anche se tante cose possono ancora cambiare, a cominciare dalla legge elettorale, e di conseguenza cambiare lo schema.