Covid, il premier Draghi: Italia avanti in Ue sui vaccini

20 ott 2021
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"Dopo aver avuto 132 mila morti, io credo che in coscienza bisogna far tutto il possibile e quello che è necessario." Un applauso che sembra interminabile a segnare la determinazione con cui Draghi rivendica le scelte fatte nella lotta al Covid per uscire dalla pandemia. Nel giorno in cui riferisce alle Camere sul Consiglio Europeo che si aprirà tra poche ore a Bruxelles, gli basta ricordare i 132 mila morti italiani e assumersi le responsabilità di tutte le scelte fatte per sedare almeno in Parlamento le polemiche su Green Pass e tamponi. D'altronde i numeri gli danno ragione, con l'Italia che in Europa sta davanti a tutti con la sua campagna vaccinale, per questo ringrazia chi ha scelto proprio vaccinandosi di aiutare riprese e riaperture ed evitando al nostro paese stop and go visti altrove. "In Italia la campagna procede più spedita della media europea, ad oggi l'86% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto almeno una dose e l' 81% è completamente vaccinata." Siamo sulla buona strada ma servono ancora prudenza e solidarietà per permettere anche ai paesi più poveri di immunizzarsi. Parole che suonano come un appoggio un richiamo a Bruxelles a fare di più e ad evitare divisioni. Alla Polonia ricorda che stare in Europa significa rispettare i patti, le Istituzioni ma ancor prima condividerne gli ideali. E agli altri paesi membri ripete che su migranti non si può fingere che il problema non esista. "Anche i paesi preoccuparti dai cosiddetti movimenti secondari, hanno preso atto dell'importanza di prevenire e contenere i flussi irregolari ed incentivare i canali di migrazione legali. Su quest'ultimo aspetto l'Europa dovrebbe impegnarsi di più, seguendo ad esempio il modello dei cosiddetti corridoi umanitari." Tanto la transizione ecologica quanto quella digitale sono processi necessari, ma gli stati devono partecipare a costi e sacrifici. L'Italia chiederà anche di lavorare ad un'autonomia tecnologica sui semiconduttori per evitare che le nostre imprese perdano terreno, stessa cosa per l'energia con acquisti comuni per ridurre costi sempre più alti. All'Unione Draghi consegni una visione, convinto che la sfida per il futuro sia creare le condizioni per stare al passo con il resto del mondo, senza finire nelle retrovie.

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