Lei ci sarà, capolista al centro e nelle isole. Il suo nome no. È stata Elly Schlein, dopo una breve riflessione, ad annunciare lo stop alla proposta di inserire il suo nome nel simbolo del PD per le Europee. "È stata più divisiva che rafforzativa", ha detto in un video social. La proposta ha avuto vita breve ma è stata accompagnata da un immediato fuoco amico, Dalla sinistra PD, fino a parte della minoranza. Da qui la scelta di Elly Schlein di non aggiungere altri temi scottanti ed una scelta, quella di candidarsi, che aveva già provocato la reazione di Romano Prodi. L'ex presidente del consiglio l'ha definita una ferita per la democrazia, anche in previsione del fatto che la stessa Schlein non sarà a Bruxelles ma a Roma. Tra le altre coalizioni politiche, la lista Libertà conferma Cateno De Luca e Laura Castelli, ex viceministro 5 Stelle, come capilista in tutte circoscrizioni. Nel Centro-Destra, invece, la consuetudine di mettere i nomi dei leader nei simboli e calarli nella corsa, come traino dell'elettorato, si conferma. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, sarà capolista in tutte le circoscrizioni. Si attende ora la scelta di Giorgia Meloni. La Presidente del Consiglio potrebbe scendere in campo, l'annuncio dovrebbe arrivare a breve, per raggiungere quell'obiettivo che lei stessa ha fissato: il 26% è la soglia del successo per Fratelli d'Italia. Intanto sono 42 le forze politiche che si sono registrate, con il loro simbolo al Viminale, per le elezioni al Parlamento Europeo in programma l'8 e 9 giugno. Per la presentazione finale delle liste c'è tempo fino al Primo Maggio.