Mi auguro un abbassamento di toni da parte della politica nel commentare le sentenze. Carlo Nordio interviene, da remoto, al convegno per i sessant'anni di Magistratura Democratica e sembra, con le sue parole, voler sedare lo scontro tra governo e giudici. Ma l'attesa per il provvedimento sui sette migranti in Albania continua ad agitare acque già mosse. Lo spiega la Presidente di Magistratura Democratica, Silvia Albano, la giudice del tribunale di Roma attaccata proprio per il provvedimento che ha imposto il rientro dei primi migranti trasferiti. "Non c'è nessun braccio di ferro, nel senso che la magistratura non vuole fare nessun braccio di ferro". Nordio dice dunque di accogliere quelle che possono essere le critiche tecniche che vengono poste dai magistrati ma respinge quelle sulle leggi approvate che definisce critiche su merito politico. Un criterio sul quale interviene la segretaria del PD Elly Schlein. "Solidarietà a quei giudici che vengono messi sotto scorta per effetto di minacce che dipendono anche da un clima inaccettabile di attacco istituzionale nei loro confronti". Sulla stessa linea di Nordio c'è invece il viceministro Sisto. "Il nervosismo nell'ambito dell'ordinamento giudiziario, tra magistrati, politici, avvocati diventa poi una spada di Damocle sociale". Ma ad alzare la tensione arriva a convegno in corso la nota della Lega con Matteo Salvini che accusa Magistratura Democratica di vittimismo e propaganda. "Si sono affannati ad appellare come comunisti qualunque giudice mettessi un provvedimento sgradito al governo". "La magistratura fa rispettare le regole, il governo ha i suoi scopi di programma politico. Le due cose non sempre possono andare insieme ma questo non è una cattiva volontà della magistratura ma è una necessità della missione a cui siamo chiamati.