Il giorno perfetto di Giorgia Meloni ha avuto una chiusa dal sapore amaro dopo la conferenza stampa che seppure tra luci e ombre qualche ommissione aveva confermato una leadership che si può ritenere consolidata e riconosciuta in parti del mondo diverse, dopo la mattinata perfetta è arrivata una serata difficile. La questione è quella del terzo mandato per i Governatori regionali, nulla a che fare con i massimi sistemi gli equilibri geopolitici con dentro Musk e Trump ma ugualmente questione capace di mettere Governo e Maggioranza in difficoltà nel cammino verso una quadra che difficilmente non scontenterà nessuno. Gli scontenti per adesso sono quelli della Lega, il Consiglio dei Ministri non ha formule esplicite per sottolineare che una decisione non è presa all'unanimità, l'impugnazione della legge regionale campana che autorizza il terzo mandato è stata votata. Salvini ieri non c'era ma la contrarietà del Carroccio alla decisione l'ha espressa Calderoli fuori dal Consiglio dei Ministri già da qualche giorno la Lega minaccia che terzo mandato o no, quindi Zaia o no, il candidato del Centro Destra alla Regione Veneto deve essere un leghista altrimenti il Carroccio avrà il suo candidato con buona pace dell'unità della Maggioranza. Ora la questione non è di facile soluzione intanto perché si inserisce in una lunga scia di tensioni vere o strumentali difficile dire tra la Lega e il resto della Maggioranza, che nelle ultime ore ha visto riaprirsi per l'ennesima volta pure il fronte pensioni. E poi perché la Liga Veneta all'interno del Meltin'Pot leghista è componente forte e poco disposta a perdere posizioni in favore dell'equilibrio politico che avvantaggia Salvini e i lombardi. Terzo indiscrezione sottotraccia ma realistica la pressione di Fratelli d'Italia per ottenere il candidato in Veneto sarebbe strumentale per giocarsi un'altra partita, quella della presidenza della Lombardia. "In fondo il primo partito siamo noi pure al Nord vi lasciamo Venezia e ci prendiamo Milano". Chissà cosa ne pensano Salvini e la Lega Lombarda per non parlare di Forza Italia di cui infatti non abbiamo parlato. Il giorno perfetto di Meloni è già Storia.