Fino a sera si susseguono i vertici di Governo e di maggioranza per il Presidente del Consiglio Meloni, in primo piano la manovra. Chiarita subito la linea: i conti vanno tenuti in ordine e principale obiettivo resta tutelare redditi bassi, giovani e anziani, dice il Premier, con misure che per gran parte -21 miliardi sui circa 30 complessivi- andranno a tamponare il caro-bollette. Confermate l'estensione della flat tax per autonomi fino a 85.000 euro di fatturato e la linea sulle pensioni: 62 anni d'età e 41 di contributi. Conferma anche per le iniziative sulla tregua fiscale, legate alle cartelle esattoriali, mentre pare salti lo scudo per il rientro dei capitali dall'estero. Ci sarà la stretta sul reddito di cittadinanza. Il cuneo fiscale sembra verrà tagliato di un punto. Tra le ipotesi ci sarebbe anche quella di una tassa sulle consegne a domicilio per favorire il commercio di prossimità. Si parla dell'azzeramento dell'IVA su prodotti di primo consumo come pane e latte. "Una manovra che dà attenzione alle fasce più deboli della nostra popolazione, mette un accento importante sulla revisione del reddito di cittadinanza e, altrettanto, si è tenuto conto di quello che è stato il sisma nelle Marche, con un intervento strategico in aiuto a cittadini e imprese, e lì ce n'è veramente bisogno". Nel frattempo si lavora al tema dell'autonomia differenziata per le regioni. A Meloni preme non si metta in discussione l'unità nazionale. La Lega, coi suoi Governatori in testa, spinge sui tempi. L'opposizione e tutte le regioni a guida centrosinistra, specie quelle del Sud, si dicono preoccupate e parlano di provvedimento contro la Costituzione. Il Ministro Calderoli assicura: "l'incontro con le regioni è stato fatto proprio per evidenziare le loro esigenze e qualunque tipo di rischio verrà superato e messo un paracadute per tutti e nessuno intende sfavorire qualcuno, vogliam far crescere tutti".