Nel 2023 la ricchezza prodotto dal Paese potrebbe superare le stime indicate l'anno scorso. La crescita del PIL, secondo fonti del Ministero dell'Economia, verrà fotografata dal Documento di Economia e Finanza atteso martedì in Consiglio dei Ministri. Il Prodotto Interno Lordo Tendenziale si attesterà allo 0,9% e non come indicato dal Documento di Programmazione di Bilancio che per quest'anno stimava una perdita di slancio dell'attività, con la crescita rivista al ribasso allo 0,6%. Nel DEF il rapporto Deficit/PIL tendenziale per il 2023, dovrebbe essere del 4,35%, sotto la soglia del 4,5% indicata in precedenza. Notizie confortanti, ma non abbastanza per sbilanciarsi, così come ha ribadito il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, resta l'approccio prudente e serio per le stime relative alla crescita e per impostare la prossima Manovra di Bilancio, in linea con il rapporto con l'Unione Europea. Anche perché a pesare sul PIL restano i ritardi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, diventato terreno di scontro tra Maggioranza ed Opposizione, dopo l'ammissione da parte del Governo di essere indietro nella tabella di marcia e nella capacità di spendere i fondi arrivati da Bruxelles. Per il Segretario Generale della CGIL, Maurizio Landini, il Governo ci porta al collasso e ogni settimana faremo una grande manifestazione. Mentre proseguono gli sbarchi sulle nostre coste, Giorgia Meloni, venerdì volerà In Etiopia per incontrare il Premier e tessere quella tela che più volte ha definito "Piano Mattei", un partenariato per aiutare i Paesi del Nord Africa a crescere per scongiurare le partenze dei barconi. Intanto il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, non esclude di rivedere il Decreto Flussi. "All'esito dell'istruttoria degli oltre 252mila istanze pervenute, l'analisi dei settori produttivi di provenienza delle domande, contribuirà a fornire elementi di valutazione circa il reale fabbisogno del mercato del lavoro. Non ci sono pregiudizi - assicura - all'estensione delle quote di ingresso.".