Lavorare su più fronti con l'obiettivo di limitare e ridurre il più possibile gli arrivi dalle coste africane e al tempo stesso occuparsi del centro di accoglienza di Lampedusa che vive una situazione insostenibile. Il Governo italiano continua la sua attività a livello internazionale sul fronte dei migranti per cercare di trovare soluzioni concrete al tema immigrazione. La Tunisia in questo momento è il primo paese quanto a partenze e il Governo continua il suo lavoro diplomatico per far ripartire i finanziamenti delle istituzioni internazionali, risorse che darebbero fiato a Tunisi e servirebbero evitare il rischio di un tracollo finanziario del paese. Un pressing sottolineato dal Ministro degli Esteri Tajani, che proprio alla Farnesina ha incontrato il suo omologo tunisino Ammar. "L'Italia farà la sua parte, anche nei confronti del fondo monetario internazionale". Nelle prossime ore la premier Meloni, ad Addis Abeba, incontrerà le autorità etiopi e i vertici dell'Unione Africana, per rilanciare l'idea del nuovo piano Mattei per l'Africa e capire come gestire in una prima fase i flussi migratori, che vedono nell'area subsahariana il principale punto di partenza. Resta la priorità Lampedusa. come sottolinea il presidente della Cei Cardinale zuppi, che non vede di buon occhio la nuova stretta del Governo alla protezione speciale per i richiedenti asilo. "Abbiamo avuto emergenze enormemente maggiori di questa, vediamo se quindi anche in questa interlocuzione, in questo confronto, no? Perché è importante per trovare assieme le soluzioni". Un collegamento marittimo in più rispetto al traghetto di linea, per garantire il trasferimento di almeno 400 migranti al giorno da Lampedusa, è quanto prevede un emendamento al decreto migranti proposto dal Governo, esecutivo che potrà avvalersi del supporto della Croce Rossa per la gestione dell'hotspot dell'isola fino al 31 dicembre 2025.