Il fronte che preme per l’approvazione in Senato dello ius soli, il provvedimento sulla cittadinanza, sa di avere poco tempo a disposizione. La finestra utile, infatti, si chiuderà a breve, considerando che da fine mese il Parlamento sarà impegnato nell’esame della legge di bilancio. In questo intervallo, il PD deve far tornare i conti che ancora non quadrano: “Credo si debba fare di tutto per approvare il testo in questa legislatura, anche così com’è”, ribadisce il ministro dell’interno, Marco Minniti, ricordando che il provvedimento prevede ius soli temperato e ius culturae, cioè un percorso regolato che riguarda i giovani nati in Italia e che hanno compiuto un ciclo di studi. Il problema, come detto, sono i numeri, vista la contrarietà di Alternativa popolare. Ma secondo il titolare del Viminale, sui temi di coscienza non vale il vincolo di mandato. Insomma i voti si possono cercare altrove. Che è anche la tesi espressa da Walter Veltroni. “E comunque – continua Minniti – i temi dell’emergenza e dell’immigrazione vanno tenuti separati. Sul primo aspetto, cioè la gestione dei flussi migratori, comincia a vedersi una fievole luce, alla fine del tunnel, perché gli arrivi dalla Libia sono in diminuzione. Il ministro dell’interno, ora, ha un ulteriore obiettivo: chiudere i grandi centri di accoglienza per arrivare ad una formula di accoglienza diffusa.