Se sono sporchi, i panni stavolta non sono lavati in casa. Certo quelli di Governo e maggioranza proprio bianchi non sembrano. Il proscenio scelto dal Presidente del Consiglio e da Matteo Renzi, per riprendere l'argomento governance dei fondi europei non è il Parlamento italiano. Il capo d'Italia Viva sceglie le colonne del quotidiano spagnolo El Pais. Conte parla da Bruxelles alla conferenza stampa dopo il Consiglio europeo che dà via libera al recovery found. Se Conte vuole pieni poteri come Salvini, io dico no, dice Renzi. L'intervista si riferisce all'ormai famosa cabina di regia, vista come il simbolo di un accentramento di potere intollerabile. Non si può accettare che in nome dell'emergenza reclami tutti i poteri dello Stato per spendere questi 200 miliardi. "Se recupera lucidità", conclude il leader di Italia Viva, discutiamo, se no il governo cade". Le parole di Conte da Bruxelles sembrano una testimonianza di quella lucidità richiesta da Renzi, Ci confronteremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni con le singole forze politiche, poi collettivamente. Cercheremo di capire bene, diciamo queste notazioni critiche che fondamento hanno. Se alle parole seguiranno i fatti, il problema sembrerebbe superato, ma di tensioni resta carica l'intera giornata. Il capo delegazione 5 Stelle, il Ministro Bonafede, accusa Renzi di irresponsabilità. "Minacciare la crisi dalle colonne di un quotidiano estero con il Consiglio europeo in corso" dice "significa indebolire deliberatamente l'Italia". Al Pd, il Conte accentratore non piace, ma nemmeno gli effetti potenzialmente distruttivi delle parole dell'ex segretario. L'attuale parla così. Un piano che io credo col passaggio parlamentare, col confronto col Paese potrà sempre di più migliorare. Questo è lo spirito corretto che bisogna avere, non essere silenti quando ci sono i problemi, ma con un impegno corale di tutti. Nelle crepe della maggioranza si infila Matteo Salvini, un po' a sorpresa e a dispetto, almeno di Giorgia Meloni e i suoi Fratelli d'Italia. Ieri la telefonata con il Presidente del Consiglio per dire noi ci siamo a collaborare per il bene dell'Italia sulla gestione della pandemia, ma si spinge oltre, fino al sostegno ad un Governo eventualmente preelettorale. Ipotesi che non dispiace a Forza Italia. Se c'è un Governo in grado di governare, che governi. Altrimenti chiediamo agli italiani. Non è possibile pensare di andare avanti due anni fra i ricatti di Conte, Di Maio, Renzi e Zingaretti. Sempre aperta la porta del dialogo, risponde Conte a stretto giro. Il sogno di un potere solitario, se mai c'è stato, sembra vicino ad infrangersi.