Dalla parte dell'UEFA, dalla parte del merito. Il Governo italiano, scrive in una nota il Presidente del Consiglio Mario Draghi, si schiera con determinazione a sostegno delle autorità calcistiche nazionali ed europee per preservare le competizioni nazionali, il merito e la funzione sociale dello sport. Una linea che tiene insieme, stavolta, davvero tutte le forze politiche italiane. Il calcio deve cambiare, ma non così. "Il fatturato non è tutto, non possono esserci dieci squadre che tengono in mano lo sport del continente, pensiamo ai ragazzi, pensiamo a chi ha vinto arrivando dal nulla, quindi non mi piace questa idea dei pochi privilegiati, dei pochi ricchi, dei pochi prescelti da non si sa chi". "Il calcio deve mantenere quello spirito di solidarietà, anche, di sana competizione sportiva, che invece questa politica sta negando. Quindi la nostra linea è di contrarietà". Per il Movimento 5 Stelle la Superlega rende il calcio schiavo della logica del profitto. Per Italia Viva il progetto è irricevibile. "Questo sia figlio, diciamo, di una china che il nostro calcio ha preso e che a un certo punto ha teso a privilegiare il profitto rispetto alla pratica sportiva, quello che dovrebbe prevedere a 360°. Io francamente non sono molto ottimista, su questa scelta". Il Sottosegretario allo Sport, l'olimpionica Valentina Vezzali, chiude il cerchio. Ogni bambino, dice, deve poter credere che il suo sogno sia realizzabile solo attraverso il merito sportivo e non influenzato da interessi commerciali ed economici. l'auspicio di Palazzo Chigi è quello di una soluzione che risolva la vicenda senza creare contrapposizioni.