A sorpresa, Luigi di Maio e Nicola Zingaretti, si vedono per circa un'ora che è quasi notte, il faccia a faccia definito molto cordiale, arriva dopo che già in giornata c'era stato il vertice tra le delegazioni 5 Stelle e il PD, descritto da entrambi come costruttivo. La novità però è l'argomento di cui i leader parlano, non il taglio dei parlamentari, che era parso il tema principale per i 5 Stelle, finora, ma la possibilità di un Conte bis, già in qualche modo anticipata da un post sibillino di Beppe Grillo. Zingaretti, però, frena e un no forte e chiaro quello che arriva dal segretario, perché serve discontinuità. Fonti parlamentari dei 5 Stelle, invece, fanno sapere che senza Conte Premier non c'è accordo. Insomma, la tensione sale. Ma dal PD comunque rimandano a un altro confronto nelle prossime ore, gli altri temi intanto restano, in cima c'è il taglio dei parlamentari. Intanto ho chiesto garanzia affinché sia il primo calendario utile. Questo è quello che abbiamo chiesto. Ovviamente ci aspettiamo di andare avanti con convinzione su questa proposta che per noi è fondamentale. La stima per Conte era già stata ribadita anche da Patuanelli. Il tema dei nomi è un tema che non mi appassiona, il Presidente del Consiglio è stato bravissimo, il Presidente del Consiglio è una figura che ha dimostrato una caratura oggettivamente di spessore superiore a tanti. Il PD mostra apertura sul taglio dei Parlamentari, purché accompagnato da garanzie costituzionali, chiede che l'interlocuzione sia esclusiva e non si lascino aperte porte alla Lega. Non vediamo di fronte a noi, ostacoli insormontabili nell'andare avanti in un ragionamento costruttivo col Movimento. Il punto però è che resta ancora da chiudere definitivamente l'elemento di ambiguità che ancora esiste rispetto alla decisione univoca di tenere unito locuzione con il Paritario Democratico. Riguardo all'accusa lanciata da Renzi a Gentiloni di avere tentato di far fallire la trattativa coi 5 Stelle, Zingaretti smentisce. Sono ipotesi ridicole e offensive.