È impressionante vedere come la massiccia balaustra di blocchi di pietra sia stata completamente spazzata via dall'impatto con il bus. Per tutta la mattinata i sommozzatori dei Vigili del Fuoco, hanno bonificato l'area di fiume in cui il veicolo è caduto, alla ricerca di altro materiale rimasto sott'acqua. Oramai la dinamica è chiara, il pullman, granturismo a marcia indietro ha attraversato in diagonale l'incrocio, ha sfondato la recinzione dell'inizio dei Murazzi nel pieno centro di Torino ed è caduto nel Po. Non sono ancora chiari invece i motivi di questa manovra che gli inquirenti definiscono irrituale, probabilmente un malore dell'autista il 64enne Nicola Di Carlo che ha perso la vita oppure un guasto meccanico. L'autopsia sul corpo dell'uomo e l'analisi tecnica della carcassa del mezzo potranno fornire delle risposte, si spera. Il bus fortunatamente era vuoto al momento dell'incidente, ma l'autista stava andando a recuperare una scolaresca in gita al museo egizio per riaccompagnare i bambini a Milano. Il primo a soccorrere Di Carlo è stato Wilhelm Teli, 32enne di origine albanese, istruttore della società remiera Amici del fiume, che si trova sulla sponda opposta. Non ha dormito, ci dice ed è ancora visibilmente scosso quando ci racconta com'è andata. "Abbiamo trovato un finestrino rotto in fondo nella parte posteriore e mi sono calato dentro per vedere se si potesse fare qualcosa, anche perché, nessuno rispondeva. Ero immerso anch'io per metà in acqua, quindi io l'ho solo sollevato, cercato di richiamare la sua attenzione urlando il più forte possibile scuotendolo e, tenendo la testa a galla, non aveva la cintura allacciata, era riverso di fianco al suo posto di guida." "Una sensazione che ha provato subito prima e poi subito dopo." "Terrore, ansia, paura. Se uno non lo vive non lo capisce. Ma in quel momento lì ti ritrovi dentro a questa struttura immersa dall'acqua, non sai cosa troverai dentro e ed è particolarmente difficile." .