Ponte San Ludovico, confine basso di Ventimiglia, di fronte c'è Mentone aggrappata alla collina e questa è la coda per entrare in Francia, Paese che riaprirà le frontiere solo il prossimo 15 giugno a causa dell'emergenza covid, quella italiana, invece, ha riaperto il 3 e i controlli dell'esercito sono solo a campione, oggi controlli della gendarmerie continuano ad essere minuziosi, ma nulla a che vedere con quanto successo mercoledì giorno in cui ha riaperto la frontiera italiana. Ecco le file di quel giorno nelle immagini girate da chi le ha patite, auto e scooter incolonnati con attese anche di 4 ore e gravi problemi per i circa 7000 frontalieri italiani che lavorano in Francia e nel Principato di Monaco. Era stato una forma di ritorsione, riguarda la nostra apertura delle frontiere e quindi chiaramente commercio di là ce ne perde perché i francesi vengono in Italia, è chiaro che un francese, vedendosi 2 3 ore di coda non più veniva in Italia perché dice poi non posso più rientrare a casa. Sabato ho fatto un sopralluogo nei supermarcati a Camporosso, anche a Ventimiglia, commercianti e c'era veramente solo francesi, perché i francesi, anche loro non aspettavano il momento di venire in Italia per venire a fare gli acquisti nei nostri supermercati che sono molto convenienti. Convenienti per i generi alimentari, certo, ma soprattutto per alcolici e sigarette che in Italia costano la metà. Ecco la coda oggi al primo bar tabacchi in territorio italiano. Normale che ci sia tutta questa coda? Certo, noi abbiamo coda tutti i giorni perché in Francia costano il doppio le sigarette. A comprare delle sigarette. Ma perché le ha comprate qui in Italia? Perché sono meno care. Sono molti i francesi che vengono a comprare le sigarette qui in Italia? Puoi vedere, si. Voi aspettavate la riapertura delle frontiere per questo? Si, soltanto per questo. In Italia oggi, come tante volte a settimana, per un cappuccino, tutta roba molto buona da mangiare in Italia e in Francia non sanno farlo il cappuccino, no, solo caffè e latte.