Ci sarebbe anche una intercettazione che fa riferimento al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle carte dell'inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano sulla rete di presunti hacker che avrebbero violato sistemi di sicurezza delle più importanti banche dati italiane. Il fine della banda finita nel mirino dei magistrati era quello di chiedere soldi in cambio di informazioni segrete alle quali avevano accesso pubblici ufficiali infedeli e, almeno in alcuni casi, personaggi corrotti muniti delle credenziali necessarie. Calamucci, uno dei presunti capi dell'associazione a delinquere, e Gallo, l'ex poliziotto milanese ai domiciliari, scrivono i magistrati, lasciano intendere di aver intercettato un indirizzo email assegnato alla massima carica dello Stato o comunque di essere riusciti ad utilizzare abusivamente o a clonare il brevetto account. Migliaia e migliaia i dossier di nomi soprattutto legati al mondo della finanza e delle aziende finiti nelle mani della società di investigazione Equalize srl perno di una attività di dossieraggio definita inquietante dai magistrati; ma compaiono anche i politici come il presidente del Senato Ignazio La Russa, il figlio Geronimo. In una intercettazione del maggio 2023, Pazzali presidente di Fondazione Fiera Milano e titolare di Equalize che risulta indagato avrebbe mostrato interesse per un report proprio sulla seconda carica dello Stato. Nelle oltre 500 pagine di ordinanza, Gallo e Calamucci discutono del loro punto forza e della possibilità di accedere direttamente allo SDI del Ministero dell'Interno e si parla di potenti piattaforme in grado di bucare software più complessi ed un sistema chiamato Biond. Secondo i PM, la presunta associazione a delinquere aveva appoggi di alto livello in vari ambienti anche nel mondo della criminalità mafiosa e dei servizi segreti anche stranieri. Un pericolo per la democrazia di tutto il paese.