"La proposta di legge numero 5 di iniziativa popolare è stata approvata". La Toscana, prima regione in Italia, ha la sua legge sul suicidio assistito. Il Consiglio regionale l'ha approvata con 27 voti a favore di PD, Italia Viva e Movimento Cinque Stelle. Il testo prevede l'istituzione di una commissione medica multidisciplinare nelle aziende sanitarie a cui sarà affidato il compito di vagliare la sussistenza delle condizioni di accesso del malato al trattamento di fine vita sulla base della decisione della Corte Costituzionale. E a pagare il farmaco sarà la Regione. Soprattutto la norma detta tempi certi: 30 giorni alla Commissione, più sette giorni alla ASL per evitare casi come quello di Gloria morta a 70 anni domenica scorsa, senza il farmaco che aveva legittimamente richiesto. "Abbiamo approvato una legge di dignità, una legge che dà speranza. Una legge che dice che la Toscana ancora una volta si pone come terra di diritti e di libertà". Il centrodestra, con diversi distinguo, ha votato contro. "Noi richiamiamo il Parlamento a fare quello che la Corte dice: una legge sul fine vita, con la consapevolezza che non è assolutamente materia di carattere regionale". Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo ma una sconfitta per tutti, commentano i vescovi toscani. La legge di iniziativa popolare, supportata da oltre 10mila firme, è stata proposta dall'associazione Coscioni a fronte di decisioni diverse tra Regioni e perfino tra aziende sanitarie. "Il mio primo pensiero è andato a Gloria che aspettava l'erogazione di farmaci che non sono mai arrivati. Oggi con l'approvazione di questa legge qui in Toscana nessun malato dovrà più subire quell'attesa lunga di una risposta di erogazione di assistenza. Un grazie ancora a tutti. E un auspicio che dalla Toscana anche le altre regioni possano approvare e vogliano approvare questa proposta di legge". .