La Sieve è in condizioni normali un piccolo fiume che scende dal Mugello, ma è tra i principali corsi d'acqua a concorrere alle piene dell'Arno. A Pontassieve nelle scorse ore ha mangiato gli argini ed è entrato nelle case. "La veranda che comunque poi dovevamo ristrutturare, ma nello stesso tempo era tutta intatta, si è completamente aperta e niente si sono rotti tutti i vetri." Il sindaco aveva dato l'ordine di evacuare queste abitazioni sul fiume poche ore prima. "Fortunatamente abbiamo firmato questa ordinanza che è stata salvifica soprattutto per le persone." Le maggiori criticità del maltempo in Toscana sono nel Mugello, inclusa la val di Sieve e nell'empolese, ed è qui che stanno arrivando in supporto le colonne mobili delle altre regioni. Ci sono persone isolate in quattordici comuni, ma non manca la voglia di aiutarsi l'uno con l'altro. "Abbiamo messo a disposizione 25 materassi. La scuola è stata aperta, molte persone sono state costrette a non dormire ospitate nelle case dei vicini. Insomma, diciamo ancora la comunità regge, ci siamo." L'Arno rimane un sorvegliato speciale nel suo percorso fino alla foce, lo scolmatore di Pontedera ha tolto trenta milioni di metri cubi di acqua dalla sua portata, proteggendo tutti i centri fino a Pisa. Tornando a monte alla Sieve, qui il fiume ha superato il livello della tragica alluvione del 66. "Oggi non è più un riferimento, perché chiaramente i cambiamenti climatici hanno cambiato la tipologia di fenomeni. Abbiamo aperto una riflessione non tanto e soltanto sulla quantità di investimenti, ma sulla qualità delle opere, perché intanto le opere devono essere rispondenti non tanto ai parametri di legge, quelli che appunto prendono a riferimento l'alluvione del 66, ma alla realtà che ha superato ampiamente le previsioni della norma. Noi dobbiamo ridurre il rischio e gestirlo laddove non si può più ridurre.".