"È emersa la verità. È entrata in maniera prepotente nelle aule di giustizia. Manuela ha detto tutta la verità". Indagata per favoreggiamento, Manuela Bianchi, in incidente probatorio conferma davanti al GIP del Tribunale di Rimini, quanto aveva detto agli inquirenti nell'ultimo interrogatorio agli inizi di marzo, una verità differente a quella sostenuta per 17 mesi sulla mattina del 04/10/2023, quando ha ritrovato nel seminterrato del palazzo di Via del Ciclamino, il corpo della suocera, Pierina Paganelli. In aula la cristallizzazione del suo racconto. Davide Barzan, consulente di Bianchi: "Ha dichiarato effettivamente di aver incontrato Louis Dassilva nei sotterranei del garage, che Dassilva effettivamente ha dato delle istruzioni su cosa doveva fare la signora Bianchi". Uniti da una relazione extraconiugale, Bianchi e Dassilva in aula non possono vedersi. Bianchi, da disposizioni, parla dietro un paravento, ma si dice disponibile a un confronto diretto. Un faccia a faccia che Dassilva, unico indagato per l'omicidio, e in carcere da luglio, però non accetta. Su uno schermo vengono proiettati i video delle intercettazioni ambientali all'interno della Questura "dimmi che non abbiamo nulla da temere", la frase captata di Manuela Bianchi a Dassilva, che risponde: "non cambia nulla tra noi". "Lei ha sperato sempre che lui non fosse purtroppo il killer in ipotesi accusatoria di Perina Paganelli. Ma poi la ragione hanno portato effettivamente ad altre conclusioni da parte della signora Bianchi". Così gli avvocati della famiglia Paganelli: "Oggi l'interpretazione, mi limito a dire, che è stata in linea con ciò che la signora oggi ammette di aver taciuto". "Sensazione, è che nel momento in cui ha detto la verità, si sia tolta un peso di un di un segreto troppo grande che stava portando dentro di sé da quasi 2 anni". .