Io mi sono vaccinata devo dire con grande convinzione. In questo momento è un dovere civile e sociale, oltre che professionale. - Simone è un frate, uno dei primi docenti italiani ad aver ricevuto il vaccino anti covid. Le sue lezioni, come quelle di altri 40 insegnanti non si tengono a scuola, ma nelle stanze dell'ospedale dei Bambini di Cristina e nei reparti pediatrici del Civico di Palermo. Per questi ragazzi ospedalizzati il contatto umano è di fondamentale importanza. Qui un progetto avviato 25 anni fa, consente agli alunni di tutte le età e classi, dalla primaria fino alle superiori di continuare il percorso scolastico. Le lezioni si svolgono in presenza nei reparti dove i bambini sono ricoverati? Sì, ed è questo il motivo per cui noi abbiamo voluto vaccinare gli insegnanti, per interrompere quella catena di contagio, così come sono stati vaccinati tutti i nostri operatori sanitari. Noi, nel nostro ospedale. Abbiamo raggiunto il 90% e qualcosa in più di soggetti vaccinati. Le lezioni sono possibili quando lo stato di salute del piccolo paziente lo permette e sono scandite dalle terapie. Una modalità diversa di insegnare. Il tutto non è scandito più dal registro tradizionale, dal suono della campana, è un rapporto uno a uno. Ti devi abituare a bloccare la lezione quando un ragazzo deve fare terapia, quindi fiale, etc... Un modo per far sentire anche un po' di normalità a questi bambini che sono costretti a stare in ospedale anche lungo? - Sicuramente sì. È un ponte tra la scuola curriculare e la realtà ospedaliera. Per questi ragazzi noi diventiamo un elemento familiare.