Nuovo arresto per l'ex sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, già ai domiciliari per un'altra inchiesta su presunti appalti truccati. A eseguire l'ordinanza è stata la DIA. Questa volta l'accusa contestata dalla Procura di Salerno, diretta da Giuseppe Borrelli, è voto di scambio politico mafioso. Fecero scalpore nel 2019 le immagini del corteo di ambulanze che festeggiavano l'elezione a sindaco di Franco Alfieri, considerato re delle preferenze in provincia di Salerno. A organizzarlo fu Roberto Squecco, imprenditore condannato per collusioni con la camorra. E al centro di questa nuova inchiesta ci sono proprio i rapporti tra Alfieri, Squecco e la moglie di quest'ultimo, Stefania Nobili, convinta a candidarsi, secondo quanto emerge dall'inchiesta, proprio per volontà di Alfieri. Il corrispettivo sarebbe stato il mantenimento nella disponibilità dell'imprenditore, anche attraverso un prestanome, del Lido Kennedy che era stato sottoposto a sequestro e fu alla fine abbattuto perché pericolante e non a norma. "Io questo signore l'ho fatto eleggere, io l'ho portato qua. Aveva fallito ad Agropoli. Io l'ho preso da là e l'ho portato qua", dice, intercettato Squecco, sfogandosi per i presunti patti non rispettati. E ancora "lo devo uccidere Devo andare in galera, ma lo devo uccidere". E in effetti, secondo l'accusa, avrebbe addirittura commissionato un attentato dinamitardo, poi non andato in porto perché gli esecutori materiali si sarebbero tirati indietro. .