Strage di Erba, una vicenda giudiziaria durata quasi 20 anni

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1 giorno fa

11 dicembre 2006, quando i soccorritori chiamati inizialmente per un incendio, arrivano di sera nell'appartamento di Erba, in provincia di Como, in cui vive la famiglia Marzuk, trovano una scena agghiacciante. Quattro persone, tre donne e un bambino piccolo, sono stati massacrati a colpi di spranghe e coltello. Sono Raffaella Castagna, 30 anni, il figlio Youssef, due, la madre di lei, Paola Galli, 57 anni, e la vicina di casa, Valeria Cherubini, 55. Una quinta persona è ferita molto gravemente, ma è viva solo per una malformazione alla carotide, che ne ha impedito lo sgozzamento. Si tratta di Mario Frigerio, 65 anni, che nei mesi successivi diventerà il testimone chiave dell'intero processo. Inizialmente i sospetti cadono sul marito di Raffaella, il tunisino Azzouz Marzouk, con precedenti per droga, ma in breve tempo le indagini portano ai vicini del piano di sotto. Rosa Bazzi e Olindo Romano, 43 e 44 anni, vengono arrestati meno di un mese dopo. Con la famiglia Marzouk c'era un conto aperto, litigi continui, pessimi rapporti. I due confessano subito e separatamente, ma poi ritratteranno. Dopo un lungo percorso processuale il 03 maggio del 2011 per la coppia arriva la sentenza definitiva, ergastolo. Ma il caso ha continuato a presentare dubbi per i difensori che hanno parlato di negligenza, da parte degli investigatori della Procura di Como, di nuove prove e nuove testimonianze. Sta di fatto però che nel luglio dell'anno scorso l'istanza di revisione del processo è stata rigettata dalla Corte d'Appello di Brescia, che evidentemente, non ha giudicato decisivi nuovi elementi portati. Una posizione contro cui la difesa di Rosa e Olindo Romano ha presentato ricorso. Da qui, appunto, l'ultima parola della Cassazione. .